lunedì 29 marzo 2010

Gaetano Capasso . Stage con Massimo Rizzoli


Domenica 28 marzo si è tenuto a Napoli lo stage con il 5 volte campione mondiale ed allenatore da 17 anni della nazionale Italiana MASSIMO RIZZOLI ,
Lo stage comincia con la presentazione del campione Massimo Rizzoli, da uno dei maestri che ha organizzato l'evento, per poi passare ad alcuni esercizi di scioglimento del collo e delle braccia. Il maestro Rizzoli ha subito rotto il ghiaccio e messi a nostro agio dicendoci “scioglietevi un po perché non sono abituato a tanta serietà durante i miei allenamenti”. Durante lo stage, grazie ad alcuni schemi mostratici dal maestro, abbiamo appreso tante nozioni che ci aiutano nella tecnica e nel cogliere impreparato il nostro avversario in caso di combattimenti, come ad esempio “il non dare per scontato movimenti o reazioni che potrebbero avvenire durante un combattimento, infatti abbiamo portato calci che ad un eventuale avversario sarebbero potuti risultare anomali; abbiamo allenato i riflessi in schemi a coppia, dove un atleta poneva le mani in una posizione e l'altro rispondeva con i colpi che corrispondevano a quella data posizione, qui il maestro ci ha fatto notare che in allenamenti come questi, l'intervallo di tempo tra un colpo ed un altro non deve mai essere lo stesso e con esso deve cambiare anche la posizione in modo che il cervello dell'atleta che tira, non si abitui come se fosse un esercizio monotono e ripetitivo, questo ci serve per evitare che ci sia un diminuire dell'attenzione, al quale poi abbiamo associato un rientro in guardia, dopo aver messo a segno il tiro, in modo che dall'altra parte ci sia la simulazione di un diretto al viso; un'altra cosa che il maestro Rizzoli ci ha detto è che qualunque sia l'azione da te portata l'importante e che tu sia l'ultimo colpire, anche se riesci a portare tanti colpi a segno, basta subire un minimo low kick, anche non potente, a svalutare agli occhi dei giudici di gara l'azione da te portata precedentemente; successivamente ci ha spiegato che riuscire a tirare quanti più low kick possibili sulla gamba di appoggio, sia molto utile, cosi che sia difficile, per l'avversario, sia mantenere una posizione stabile sia tirare pugni, proprio perché non c'è appoggio; ci ha fatto notare quanto sia utile assorbire un potente low kick con un piccolo spostamento verso di se della gamba che va a parare, in modo che successivamente possiamo rispondere con ganci e diretti al viso fino ad arrivare ad una posizione in cui ci risulti possibile tirare un buon low kick.
Lo stage di kickboxing è diviso da qualche minuto di riposo da una full immersion in MMA, un tipo di combattimento che consiste in diverse leve e prese che riescono in svariati modi a bloccare l'avversario per poi colpirlo, ho notato che bisogna essere dotati di un'ottima agilità e sono rimasto stupito dagli innumerevoli modi per poter bloccare e colpire l'avversario ma soprattutto dagli svariati modi per poter ribaltare la situazione e quindi riuscire a liberarsi. Il maestro ci ha detto anche che in questo tipo di combattimento un atleta anche se è stato lui “il protagonista”, nel tentare di infliggere leve o prese, non è il vincitore se il suo avversario ha portato più colpi pieni rispetto a innumerevoli “tentate” prese.
Mi è dispiaciuto in questo stage dover fare così tante cose, così interessanti, in così poco tempo, perché a me come penso ad altri ragazzi è stato un po' difficile assimilare tutti gli schemi correttamente, soprattutto se come me sono stati proiettati un un tipo di combattimento totalmente nuovo. Voglio chiudere questo articolo con un discorso che ci ha fatto il maestro Massimo Rizzoli durante lo stage, il quale lo ringrazio a nome di tutti i ragazzi del team M. Narciso di Michele Narciso, che hanno frequentato lo stage, ci ha detto:

<>

Nessun commento:

Posta un commento