martedì 19 luglio 2011

STAR WARS EVENT

Gennaro Micillo ( +91 kg ) atleta della Union Fighters sotto la guida attenta e scrupolosa del suo maestro M. Narciso ,ha vinto ai punti contro F. Spezzacatena un match serrato e molto intenso. Il match svoltosi nella specialità k-1 di classe A il 10 luglio 2011 nel feudo barese di Spezzacatena ( Giovinazzo Ba ) è stato presentato come prestige fight nell'ormai annuale evento denominato ALL KICK BOXING STAR WARS EVENT. L'atleta partenopeo si è imposto grazie alla sua tecnica, curata nei minimi dettagli dal suo M° Michele Narciso che a fine mese in terra di Tailandia disputerà un mondiale pro..., a messo alle corde per quasi tutta la durata del match il suo pur bravo avversario barese che ha dimostrato dal canto suo di essere un'ottimo incassatore.

giovedì 15 aprile 2010

Butter Bean


Butter Bean (Eric Esch Scott) 95 vittorie con 65 ko,18 sconfitte e 5 pareggi, professionista dei pesi massimi nel pugilato , kick boxer e praticante di altre discipline da combattimento , è anche apparso nel film Jakass dove ha combattuto Johnny Knoxville in un grande magazzino. Knoxville finisce al tappetto con molti punti di sutura . ma nonostante la mole dicono che nella vita sociale sia una persona molto amichevole.

lunedì 29 marzo 2010

Gaetano Capasso . Stage con Massimo Rizzoli


Domenica 28 marzo si è tenuto a Napoli lo stage con il 5 volte campione mondiale ed allenatore da 17 anni della nazionale Italiana MASSIMO RIZZOLI ,
Lo stage comincia con la presentazione del campione Massimo Rizzoli, da uno dei maestri che ha organizzato l'evento, per poi passare ad alcuni esercizi di scioglimento del collo e delle braccia. Il maestro Rizzoli ha subito rotto il ghiaccio e messi a nostro agio dicendoci “scioglietevi un po perché non sono abituato a tanta serietà durante i miei allenamenti”. Durante lo stage, grazie ad alcuni schemi mostratici dal maestro, abbiamo appreso tante nozioni che ci aiutano nella tecnica e nel cogliere impreparato il nostro avversario in caso di combattimenti, come ad esempio “il non dare per scontato movimenti o reazioni che potrebbero avvenire durante un combattimento, infatti abbiamo portato calci che ad un eventuale avversario sarebbero potuti risultare anomali; abbiamo allenato i riflessi in schemi a coppia, dove un atleta poneva le mani in una posizione e l'altro rispondeva con i colpi che corrispondevano a quella data posizione, qui il maestro ci ha fatto notare che in allenamenti come questi, l'intervallo di tempo tra un colpo ed un altro non deve mai essere lo stesso e con esso deve cambiare anche la posizione in modo che il cervello dell'atleta che tira, non si abitui come se fosse un esercizio monotono e ripetitivo, questo ci serve per evitare che ci sia un diminuire dell'attenzione, al quale poi abbiamo associato un rientro in guardia, dopo aver messo a segno il tiro, in modo che dall'altra parte ci sia la simulazione di un diretto al viso; un'altra cosa che il maestro Rizzoli ci ha detto è che qualunque sia l'azione da te portata l'importante e che tu sia l'ultimo colpire, anche se riesci a portare tanti colpi a segno, basta subire un minimo low kick, anche non potente, a svalutare agli occhi dei giudici di gara l'azione da te portata precedentemente; successivamente ci ha spiegato che riuscire a tirare quanti più low kick possibili sulla gamba di appoggio, sia molto utile, cosi che sia difficile, per l'avversario, sia mantenere una posizione stabile sia tirare pugni, proprio perché non c'è appoggio; ci ha fatto notare quanto sia utile assorbire un potente low kick con un piccolo spostamento verso di se della gamba che va a parare, in modo che successivamente possiamo rispondere con ganci e diretti al viso fino ad arrivare ad una posizione in cui ci risulti possibile tirare un buon low kick.
Lo stage di kickboxing è diviso da qualche minuto di riposo da una full immersion in MMA, un tipo di combattimento che consiste in diverse leve e prese che riescono in svariati modi a bloccare l'avversario per poi colpirlo, ho notato che bisogna essere dotati di un'ottima agilità e sono rimasto stupito dagli innumerevoli modi per poter bloccare e colpire l'avversario ma soprattutto dagli svariati modi per poter ribaltare la situazione e quindi riuscire a liberarsi. Il maestro ci ha detto anche che in questo tipo di combattimento un atleta anche se è stato lui “il protagonista”, nel tentare di infliggere leve o prese, non è il vincitore se il suo avversario ha portato più colpi pieni rispetto a innumerevoli “tentate” prese.
Mi è dispiaciuto in questo stage dover fare così tante cose, così interessanti, in così poco tempo, perché a me come penso ad altri ragazzi è stato un po' difficile assimilare tutti gli schemi correttamente, soprattutto se come me sono stati proiettati un un tipo di combattimento totalmente nuovo. Voglio chiudere questo articolo con un discorso che ci ha fatto il maestro Massimo Rizzoli durante lo stage, il quale lo ringrazio a nome di tutti i ragazzi del team M. Narciso di Michele Narciso, che hanno frequentato lo stage, ci ha detto:

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sabato 27 marzo 2010

STORIA DELLA KICK BOXING


a KICKBOXING è uno sport da combattimento che combina tecniche di calcio caratteristiche di arti mariziali orientali ai colpi di pugno propri dello sport occidentale. storia: la parola kickboxing è stata inventata in Giappone negli anni sessanta. In quel periodo le uniche forme di combattimento a contatto erano il full contact karate, la muay thai, il Sambo russo, il taekwondo ed il sanda cinese. I promoter giapponesi, vedendo il successo dei match di boxing tailandese, decisero di eliminare i colpi di gomito, ginocchio e le prese. Rimase uno sport da combattimento nel quale gli atleti usano pugni e calci alle gambe, al tronco ed al viso. Si usano i calzoncini corti come nella boxe e nelle boxe thailandese. Nacque la "kickboxing giapponese", poi abbreviata in Kick Boxing o parola unica Kickboxing.

Gli americani precedentemente avevano iniziato a fare gare di kung fu e di karate a contatto pieno (full contact), celebri precursori gli atleti ed attori Bruce Lee e Chuck Norris. Unirono quindi le tecniche di pugilato a quelle di karate e le tecniche di gambe del taekwondo a quelle del karate e nacque così il Full Contact Karate. Campioni furono Bill Wallace e Joe Lewis, inseriti nella Hall of Fame delle arti marziali americane. Da qui nacque la confusione dei nomi e degli stili, in quanto nel Full Contact Karate si colpisce con i calci dal busto in su mentre nella Kick Boxing si possono dare calci anche alle gambe.

In Giappone venne poi creato un torneo chiamato K-1, in cui K sta per Karate, Kempo e Kick Boxing. In questo torneo le regole sono quelle della kick boxing, ma sono valide anche le ginocchiate senza presa e i pugni saltati e girati. Lo scopo era mettere sullo stesso ring atleti di diverse arti marziali che avesse un regolamento sportivo che permetteva loro di confrontarsi. Viste le borse elevatissime e l'entusiasmo enorme dei giapponesi in questi avvenimenti, il K 1, nome corretto K 1 GRAND PRIX è diventato il più importante torneo al mondo, dove i migliori atleti si confrontano a Tokyo per la finalissima. Il regolamento del torneo è chiamato K-1 Style.

Le tecniche di pugno utilizzate nella kickboxe sono sostanzialmente le stesse del pugilato classico: diretti, ganci, montanti e combinazioni dei tre:

diretto: colpo sferrato stendendo completamente il braccio in avanti, a colpire il volto o il busto dell'avversario. È un pugno fondamentale, e viene portato sfruttando la torsione della gamba d'appoggio, della schiena e delle spalle
gancio: pugno sferrato mantendo il braccio piegato, ad uncino, ruotando la spalla
montante: colpo sferrato dal basso verso l'alto, a cercare solitamente il mento dell'avversario, anche se può essere diretto anche al busto o all'addome.
Esistono diverse tecniche di calcio nella kickboxe; di queste alcune vengono considerate fondamentali, altre sono varianti o tecniche speciali che possono essere utilizzate in combattimento. Ad ogni modo, le tecniche fondamentali di gamba utilizzate nella kickboxing comprendono il calcio frontale, il calcio laterale ed i calci circolari:

calcio frontale: sferrato portando la gamba al petto e poi stendendola in avanti, per colpire con la pianta del piede, il tallone o, raramente, la punta
calcio laterale: simile al calcio frontale ma sferrato da posizione laterale, ruotando la gamba d'appoggio di 45° e andando a colpire con l'altra utilizzando la pianta o il tallone
calcio circolare o rotante: sferrato muovendo la gamba con una traiettoria -appunto- circolare, colpendo con la tibia o con il collo del piede. Viene realizzato torcendo tutto il corpo, a partire dal piede d'appoggio che, nell'esecuzione, ruota di 45° in avanti nella direzione del movimento. Può essere diretto alle gambe dell'avversario, e si parla in questo caso di calcio basso (low kick), al fianco (calcio medio o middle kick) o, infine, al volto (calcio alto o high kick)
Altre tipologie di calci comprendono, fra gli altri, il calcio incrociato (crescent kick), in cui la gamba compie un movimento laterale ascendente a colpire il volto, il calcio discendente (axe kick), nel quale il movimento è opposto a quello del crescent kick e il piede cade dall'alto verso il basso e lateralmente, usato solitamente per aprire la guardia avversaria, o il calcio ad uncino (hook kick) che consiste nel colpire con una traiettoria di rientro effettuando una rotazione di 360° (di pianta piede o tallone).